Qualcosa per cui vivere – Richard Roper

Gli appartamenti delle persone morte senza nessuno accanto hanno un odore particolare, quello della solitudine. Andrew lo sa bene: è un funzionario del Comune di Londra incaricato di rintracciare i parenti delle persone che muoiono sole. Spesso è l’unico presente ai loro funerali. Ma almeno a casa ha una famiglia ad aspettarlo, o così credono i suoi colleghi. Unamoglie avvocato e due figli adolescenti. In realtà l’unica cosa che lo aspetta sono i suoi trenini elettrici. Al colloquio per l’assunzione Andrew ha mentito, e da allora è incastrato nella sua bugia, al punto che ci crede un po’ anche lui. Ma a volte basta poco per mandare in crisi l’equilibrio di un’esistenza intera, come l’arrivo di una nuova collega. Di fronte al turbinio di allegria e libertà di Peggy, Andrew si ritrova spiazzato, con le spalle al muro. Di colpo si accorge che prendersi il rischio di vivere vale la pena.

Per tutta la vita Andrew ha finto, ha recitato un copione e lo ha fatto così bene che qualche volta ci crede anche lui. Si è calato nei panni di un altro, un marito e un padre amorevole. La verità è troppo feroce per guardarla negli occhi perchè la sua verità parla di solitudine, di una casa silenziosa, di un frigo vuoto dentro una casa vecchia e che sa di muffa. Poi qualcosa, qualcuno gli sconvolge la vita. E’ il momento di decidere, di scegliere se continuare la recita o vestire i panni di sè stesso con tutti i rischi che questo comporta.

Il libro è piacevolissimo, tenero e anche se la trama vi sembra surreale in realtà come ogni buon libro, la storia ci racconta qualcosa di molto vicino a noi e ci ricorda che in ogni momento della vita pssiamo sempre scegliere di essere qualcuno migliore di noi o semplicemente di essere la parte migliore di noi.

Einaudi pag. 352

L’ora di Agathe – Anne Cathrine Bomann

In una cittadina francese degli anni Quaranta, uno psicanalista fa il conto alla rovescia, con puntiglio maniacale, delle ore che lo separano dalla pensione. Scapolo e senza amici, la sua vita si divide tra lo studio, dove ascolta svogliatamente i pazienti fingendo di prendere appunti mentre disegna caricature di uccelli, e la casa d’infanzia in cui ancora abita e si rintana dal mondo, origliando dai muri la vita del vicino che non ha mai visto. Qualcosa cambia quando una giovane tedesca di nome Agathe insiste per essere presa in cura da lui. Costretto ad accettarla suo malgrado e nonostante l’imminente ritiro, il medico scopre che dietro quell’aspetto fragile si nasconde una donna forte, sagace, pronta a scavare nel suo passato per affrontare il trauma inconfessabile che le ha imbrigliato l’esistenza. Una donna che lo affascina e lo sfida cogliendo in lui quel male di vivere che li accomuna e li lega in un’intesa sottile. Una paziente capace di girare lo specchio e invertire i ruoli, obbligando lui, lo psichiatra a fine carriera, il vecchio disilluso, a guardare dentro la sua stessa infelicità e a mettere in discussione, solo ora e per la prima volta, la sua vita.

Il romanzo è l’esordio di una scrittrice danese che è anche psicologa. Il libro è delicato e accompagna il lettore nella mente dei personaggi che sono disegnati in modo preciso e prendono vita attorno a noi mentre scorriamo le pagine. E’ un libro che si muove lento ma che non appesentisce anzi ci rende leggeri e ci ricorda che nella vita si è sempre in tempo per cambiare strada, per fare scelte che gli altri non si aspettando da noi, per decidere di essere felici.

Iperborea 155 pagine

Una grande storia d’amore – Susanna Tamaro

Edith e Andrea, una giovane un po’ trasgressiva e un capitano molto rigoroso, si incontrano per caso su un traghetto, tra Venezia e la Grecia. Un evento minimo dei tanti di cui è fatta la vita. Ma la loro cambia per sempre. Dapprima c’è il rifiuto: come possono, loro così diversi, sentirsi attratti una dall’altro? Poi le fasi alterne di un amore dapprima clandestino, le avventure di una lunga separazione, il pericolo di un segreto, una felicità inattesa e una grande prova… E infine l’isola, piena di vento e di luce, dove i due vanno ad abitare ristrutturando una vecchia casa abbandonata. L’isola dove ora Andrea si ritrova solo. I dialoghi veramente importanti, però, non si esauriscono mai: mentre la cura quotidiana del giardino e delle api dell’amata moglie lo aiuta a tornare alla vita, Andrea continua a parlare con lei. Le racconta, con tenerezza e passione, la loro grande storia d’amore. E le promette che ritroverà la figlia, Amy, che da troppo tempo ha interrotto i rapporti con i genitori. Forse è possibile ricominciare, riscoprirsi famiglia, nonostante i dispiaceri e le scomode verità?

Un libro bellissimo, uno dei più belli che ho letto negli ultimi tempi. È una storia molto semplice come alla fine lo sono tutte le storie d’amore, una storia di abbandoni e di ritorni. Di paura di ferire e di essere feriti, di rabbia, di perdono, di desiderio, di ricordi a cui aggrapparsi, di sofferenza e di gioia. È la storia stessa della vita.

Susanna Tamaro è una scrittrice eccezionale, che sa toccare i nostri cuori sintonizzandosi con il lettore. I personaggi sono descritti con maestria, ci sembra di conoscerli, perché li abbiamo avuti come amici, come parenti o perché siamo noi dentro alle specchio delle sue parole.

Il mattino dopo ero perfettamente consapevole che nel grande e fino ad allora perfetto puzzle della mia vita mancava una tessera. Quella tessera eri tu.

Solferino editore 285 pagine

La scuola sui binari – Angeles Donate

In una stazione ferroviaria costruita in mezzo al nulla, tra campi polverosi e qualche timido albero da frutto, c’è un treno che non va più da nessuna parte eppure porta dappertutto. All’interno, non ci sono scompartimenti, ma banchi di legno e una lavagna. All’esterno, qualcuno ha scritto sulla porta in una calligrafia incerta: “Escuela Artículo 123”. È una delle scuole-vagone previste dal governo messicano per i figli dei dipendenti delle ferrovie, scuole ambulanti per famiglie nomadi, sempre in viaggio ad aggiustare binari o tirare cavi dell’elettricità. Ikal ha undici anni e sogna di diventare insegnante. È amico di Chico, conta i treni che passano con Tuerto, è segretamente innamorato di Valeria e vive mille avventure con il suo cane Quetzal. I loro volti, immortalati in una foto in bianco e nero, emergono da un fascicolo della Dirección General de Educación sulla scrivania di Hugo Valenzuela. Don Ernesto, l’anziano maestro della scuola, sta per andare in pensione e alcuni politici vogliono approfittarne per archiviare definitivamente un modello educativo giudicato inutile e antiquato. Hugo deve decidere se convalidare la chiusura. In un viaggio nel passato che metterà a rischio anche il suo futuro, scoprirà che ci sono cose che lasciano tracce incancellabili.

Come mi è già capitato di dire, i libri ispirati a storie realmente accadute, hanno un valore aggiunto che è quello di raccontare la verità, la realtà, di farci sentire ancora più vicini alla storia.

Il libro racconta una storia con dentro tante storie. Fra i temi come l’amicizia, il lavoro, la povertà, il primo amore, ne spicca un altro che mi sta particolarmente a cuore. Quello della rinascita, della scoperta di sè stessi e della propria strada. Che non sempre è la più ricca o la più redditizzia e quasi mai, la più semplice.

Feltrinelli, 206 pagine

Da oggi voglio essere felice- Valeria Benatti

Quando Nino arriva in comunità ha lo sguardo smarrito di un bambino di cinque anni che non capisce perché quella mattina, all’asilo, sia stato prelevato da un gruppo di sconosciuti invece che dalla sua mamma. Quella mamma che arriva sempre tardi, è spesso nervosa e lo fa vivere in un’enorme casa occupata piena di gente strana come lei. Però è l’unica mamma che Nino abbia mai conosciuto e non può certo lasciarla sola: Gianna ha bisogno di lui. Ma a poco a poco, la vita serena in comunità insieme agli altri bambini, la dolcezza degli educatori e dei volontari, la sicurezza della routine gli fanno temere il momento in cui dovrà rivederla. Lo riconoscerà, adesso che è così pulito, ben vestito e pettinato? Sarà arrabbiata con lui per essere stata abbandonata? Comincerà a urlargli contro come al solito? Il senso di colpa e l’ansia crescono ancora quando Nino scopre che c’è una famiglia che vorrebbe accogliere proprio lui: una mamma, un papà, una sorellina e perfino un cane, che vivono in una bella casa e fanno le vacanze in camper. Davvero può fare questo a Gianna, lasciandola sola al suo destino?

Spesso scelgo i libi che leggerò prendendoli dallo scaffale della libreria o della biblioteca seguendo il mio istinto. Come se ci fossero libri che in qualche modo ti chiamano. E questo è un di quelli.

Un libro che racconta una storia feroce, ma lo fa con delicatezza, in punta di piedi. Dietro la scrittrice si intuisce la donna che sa, che conosce, che ha visto da vicino la realtà della comunità per minori, altrimenti sarebbe impossibile riuscire a parlarne. E lei lo fa benissimo e l’amore per l’altro piccolo e indefeso come Nino o adulto ma segnato da ciccatrici dell’anima, l’amore si sente, si percepisce, si tocca in mezzo alle righe di questo bellissimo libro.

Einaudi editore. 240 pagine.