In questo libro viene narrata la storia di una ragazza di nome Kadisha che appartiene a una tribù beduina del deserto i cui capi sono i suoi genitori. Durante il corso della storia viene descritta, da un narratore esterno, la vita che la ragazza insieme alla sua famiglia e alla sua tribù deve affrontare nel Sahara: il sole caldo, la continua mancanza di acqua e le unioni coniugali programmate secondo un codice che venne stato instaurato molti e molti decenni prima delle loro nascite.
La storia inizia con la descrizione della grande tenda dove alloggiavano Kadisha e i suoi genitori, nonché gli emiri della tribù. La tenda era un posto molto accogliente e caloroso nel quale i figli dei capi avrebbero alloggiato sino all’età di dieci anni circa, prima che arrivasse il momenti di trasferirsi nella tenda insieme ai ragazzi della loro stessa età. Durante le giornate la madre di Kadisha era solita occuparsi del proprio popolo, aiutandolo nel campo medico, nel quale era molto esperta. Arrivato il momento per Kadisha di dover abbandonare la grande tenda, prova in tutti i modi di convincere la mamma a farla rimanere, ma nonostante i suoi sforzi va a vivere con le altre ragazze della sua età. Trascorso qualche mese, Kadisha si recò sulla riva del fiume dove il padre fece piantare tre palme che rappresentavano lei, sua mamma e suo papà e si accorse che una palma era morta, quella di sua madre. Quindi corse al villaggio per avvisare il padre, entrò nella grande tenda e non appena iniziò a parlare senti un urlo molto forte provenire da fuori. Era sua madre che stava aiutando una donna quando ad un tratto sbucò un serpente che la morse. Dopo la morte della madre durante un’attraversata nel deserto la carovana trovò un bambino solo così l’emiro lo prese e lo portò con sé. Con il tempo il piccolo Alì iniziò ad essere amato da tutti Kadisha e la sua schiava comprese. Quest’ultime nonostante i trascorsi burrascosi che caratterizzano il loro passato sono riuscite ad andare d’accordo, a diventare amiche e a fidarsi l’una dell’altra. Durante la permanenza della carovana a Tagonit la famiglia di Kadisha conobbe una dottoressa la quale poi con il tempo scoprì di essere la nipote dell’emira della tribù blu e Kadisha riuscì a convincere il padre che quella donna sarebbe stata una madre perfetta per lei e i suoi fratelli e una moglie perfetta per lui, dopo sua madre. Dopo un periodo di riflessione l’emiro sposa la dottoressa la quale divenne la nuova capa della tribù.
Consiglio questo libro a tutte le persone appassionate di libri basati su storie reali. Il racconto ha un punto di vista a volte interno alla vicenda e a volte esterno, è scritto in modo chiaro e comprensibile tanto da riuscire a trasmettere le sensazioni e le emozioni provate dai personaggi nelle condizioni difficili in cui si trovano a vivere. Con la compartecipazione dei sentimenti dei protagonisti questa storia può far comprendere che non tutti sono fortunati allo stesso modo e che ci sono persone nel mondo che per poter sopravvivere e riuscire a vivere una vita serena devono affrontare sfide molto difficili e a volte anche molto pericolose.
Editore Edumond Le Monnier – Pagine 192 – Fuori catalogo