È una domenica mattina di fine giugno e Sergio e Giovanna, come d’abitudine, hanno invitato a pranzo nel loro appartamento due coppie di cari amici. Stanno facendo gli ultimi preparativi in attesa degli ospiti quando una sconosciuta si presenta alla loro porta. Molti anni prima ha vissuto in quella casa e vorrebbe rivederla un’ultima volta, si giustifica. Il suo sguardo sembra smarrito, come se cercasse qualcuno. O qualcosa. Si chiama Elsa Corti, viene da lontano e nella borsa che ha con sé conserva un fascio di vecchie lettere che nessuno ha mai letto. E che, fra aneddoti di una vita avventurosa e confidenze piene di nostalgia, custodiscono un terribile segreto. Riaffiora così un passato inconfessabile, capace di incrinare anche l’esistenza apparentemente tranquilla e quasi monotona di Sergio e Giovanna e dei loro amici, segnandoli per sempre. Chi è davvero Elsa Corti? Come mai tanti anni prima ha lasciato l’Italia quasi fuggendo, allontanandosi per sempre dalla sorella Adele, cui era così legata?
Il libro è costruito come un giallo in un susseguirsi di colpi di scena che passano dal presente ad un passato lontano, dalla storia dei giorvani seduti attorno a un tavolo, alla storia di due sorelle ormai anziane.
Ozpetek è un maestro nell’arte di scandagliare i sentimenti delle persone. l’autore perlustra l’animo umano e in un gioco di specchi ci porta ora a identificareci con un personaggio ora con un altro. Nessuna emozione, nessun sentimento rimane fuori. L’amore, l’amicizia, la passione, il tradimento, la compassione, la vendetta. Tutti noi, come i personaggi del libro che sembrano muoversi sopra un palcoscenico siamo capaci di atti ignbili e al tempo stesso sappiamo dar prove d’amore.
Ad un certo punto della nostra esistenza si guarda indietro e ci si accorge che la vita è come un respiro e ci rimane la nostalgia per ciò che avremmo potuto fare e la consapevolezza di ciò che siamo diventati
Mondadori 155 pagine