“Nel Texas degli anni ’80, Moss, giovane operaio a caccia di antilopi nei territori vicino al Messico, si imbatte in una scena del crimine: uomini uccisi da colpi d’arma da fuoco, un solo sopravvissuto e uno zaino pieno zeppo di soldi. Moss non ha dubbi su cosa fare: prende la borsa contenente i due milioni di dollari, fucile e munizioni e scappa a massima velocità verso casa. Il tempo è poco: prepara le valige e prende il primo bus per Odessa con la moglie Carla Jean, che resterà con la madre in un luogo nascosto. Moss inizia così a vagare per i vari motel del paese, sperando invano di poter seminare i criminali alla ricerca dei soldi perduti. Sulle tracce del ragazzo però, ci sono innumerevoli e spietati criminali messicani, tra cui Anton Chigurh, sadico e psicopatico serial killer privo di ogni tipo di pietà. Incaricato del caso è lo sceriffo Bell, che spera di trovare Moss in tempo per poterlo salvare dalla tragica fine a cui è destinato. lo sceriffo è infatti più preoccupato per la vita del giovane operaio che per il ritrovamento dei soldi. Inizia così un inseguimento senza tregua tra i tre coprotagonisti, a ritmo di sparatorie, minacce e un tragico e inaspettato finale”.
Non è un paese per vecchi” è un romanzo di genere western-thriller pubblicato nel 2005 da Einaudi. Il titolo è un verso di una poesia di William Butler Yeats intitolata Sailing to Byzantium e si chiama così perché critica le nuove generazioni, soprattutto quelle dei criminali, particolarmente violente e selvagge. Come sostiene lo sceriffo Bell infatti, nella modernità il mondo criminale ha subito una forte degenerazione morale, che ha portato a una diffusione della violenza in forma animalesca e ai limiti del credibile. In un mondo così duro e amorale, non c’è posto per i vecchi, quelli che non ne sono abituati e non si sanno adattare. Secondo McCarthy, siamo destinati al caos più totale, al buio: l’assenza di regole e di morale porterà all’estinzione del genere umano. Idea personale, ma parecchio drammatica e poco condivisibile da chi è giovane e crede nel futuro.
La scrittura di McCarthy è particolarmente secca, dura, cruda, esattamente come il mondo che descrive: la freddezza con cui vengono descritti i vari omicidi e le violenze rappresentano perfettamente l’indifferenza dei personaggi, abituati a vivere in un luogo così difficile. Nonostante questo racconto sia parecchio lontano dai miei gusti personali e nonostante abbia faticato a leggerlo a causa dell’eccessiva violenza e dello stile far west che poco apprezzo, una delle cose che più mi ha colpito sono stati i dialoghi. In particolare, ho trovato alcuni monologhi dei personaggi particolarmente interessanti e profondi, nonostante lo stile asciutto dello scrittore. Lo consiglio solamente a chi è attratto da questo tipo di storie e apprezza i racconti d’azione, ma lo sconsiglio a chi si sente obbligato perché altrimenti diventa una lettura eccessivamente pesante.
Chiara
Editore Einaudi – Pagine 254 – Formato cartaceo – Ebook
Non è il mio genere, grazie, Chiara, buona giornata! 😉
Ah, e buon inizio settimana. 🙂
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Ciao Luca grazie a te e buona settimana!
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Ottimo suggerimento il tuo, rispetto al fatto che non sia, in effetti, un libro che possa piacere a tutti. Esprime comunque un genere molto apprezzato negli Stati Uniti. Personalmente, l’ho trovato abbastanza pesante.
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Grazie! Io non l’ho ancora letto, fa parte di un progetto che una scuola del territorio sta facendo ma ho visto che in tv trasmetteranno il film intanto guarderò quello e poi leggerò il libro 🙂
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