“Il titolo che è un termine dialettale, significa “la ritornata” e si riferisce alla protagonista, una tredicenne che, senza capirne la ragione, viene rimandata alla famiglia d’origine dopo essere vissuta fin da piccolina in una famiglia diversa che ha sempre creduto la sua. Si trova così ad affrontare una vita aspra, in un ambiente povero ed estraneo se non ostile. Solo la sorella Adriana, di poco più piccola, il fratello grande Vincenzo e il piccolo Giuseppe si distinguono, in modi diversi, in questa famiglia disordinata e confusa, e con loro la tredicenne — di cui non viene mai specificato il nome e che è individuata solo con il soprannome — riesce a stabilire relazioni. Particolarmente difficile è il rapporto con la madre, anch’essa senza nome, posta a confronto con Adalgisa, l’altra madre, emblema di affetto, cura, protezione. Sul finale, il romanzo svela i dettagli della situazione e i motivi del trasferimento, conosciuti da tutti ma sottaciuti alla protagonista.”
Il romanzo, che ha vinto il premio Campiello 2017, è una storia dirompente e ammaliatrice. Donatella Di Pietrantonio affronta il tema della maternità, della responsabilità e della cura, da una prospettiva originale e con una rara intensità espressiva. Il suo modo di scrivere è diretto, scabro quasi duro ma intensamente espressivo. Veramente un libro molto bello.
Editore Einaudi – Pagine 162 – Formato cartaceo – Ebook
Grazie, ogni volta che lo vedevo sugli scaffali della libreria mi ha sempre lasciato un po’ perplesso, ma credo che un giorno ne approfitterò per leggerlo. Buona giornata. 🙂
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