“Francesca Zanardelli sta per affrontare il solito pomeriggio in ufficio. È davanti allo specchio del bagno, con in mano lo spazzolino da denti, quando intravede due piedi sbucare da sotto la porta del w.c. Per terra c’è il cadavere di Marinella Sereni, la sua insopportabile compagna di scrivania! Qualcuno l’ha strozzata con una corda bianca, rimasta ancora intorno al collo, per poi ricomporre perfettamente il cadavere, come se fosse già pronto per entrare nella bara. E lo strano delitto è avvenuto… mentre tutti erano in pausa pranzo. Francesca diventa così la principale testimone nelle indagini sulla morte della collega, affidate alla procura di Milano. Ma il killer è stato bravissimo a non lasciare tracce. L’assassino potrebbe essere chiunque: un altro impiegato oppure uno sconosciuto entrato dalle finestre aperte al piano terra. Il caso suscita un incredibile clamore mediatico e la paura diventa una compagna di vita dei trecento dipendenti dell’Azienda Omicidi, come la chiamano i giornalisti. I colleghi cominciano addirittura a sospettarsi tra loro, mentre la vita privata di Francesca va a rotoli. Il fidanzato l’ha lasciata il giorno prima delle nozze con duecentoventitré regali da restituire, e i suoi genitori vorrebbero che si licenziasse perché hanno paura che l’assassino possa uccidere anche lei. Ma Francesca non vuole perdere il lavoro: sa che il posto fisso è un privilegio da non abbandonare. Preferisce rischiare la pelle pur di continuare a “portare a casa lo stipendio” e non finire in un’agenzia interinale per precari, come capita alla generazione di trentacinquenni alla quale appartiene. E mentre le cotolette di plastica in pausa pranzo si susseguono identiche ogni giorno, la procura di Milano non riesce a scoprire chi sia l’assassino, nel frattempo divenuto un vero serial killer, bravissimo tutte le volte a non lasciare tracce sulla scena del crimine…”
Leggendo questo libro riderete, riderete, riderete… Quello che mi è piaciuto di più e che mi ha divertito tanto sono le figure dei due genitori portati quasi alla demenza, soprattutto nella figura della mamma… Francesca cercherà di scoprire per conto suo il colpevole che stà uccidendo tutti i suoi colleghi e lo farà incontrando situazioni assurde e demenziali. Un libro per sorridere in una giornata di pioggia, per passare qualche ora in buona compagnia.
Lo definirei un Giallo tinto di Rosa che porta tanta allegria!
Editore Mondadori – Pagine 236 – Formato cartaceo – Ebook