Nei boschi eterni – Fred Vargas

vargas«Adamsberg si sforzò di scacciare dalla mente il cervo.Non voleva entrare nella stanza dell’albergo con tutto quel sangue nella testa. Aspettò dietro la porta, sfregando via i pensieri, schiarendosi la fronte, introducendovi a gran velocità nuvole, biglie, cieli azzurri».

“Il fantasma di una monaca del Settecento che sgozzava le sue vittime non fa paura al commissario Adamsberg, ma tutto il resto sí. Da un momento all’altro sprofonda in un mondo che sembra tornato dal Medioevo, dove si straziano cervi nei boschi normanni, si profanano cadaveri di vergini, e pozioni magiche assicurano la vita eterna, a costo di orrendi delitti. Un puzzle inestricabile, fatto apposta per confondere chiunque.”

Eccomi alla seconda lettura di un libro di Fred Vargas. Ho scelto questo titolo perchè mi è stato consigliato da Giulia. Che devo dire? Letto tutto di un fiato! Il personaggio del commissario Adamsberg mi ha affascinato: una personalità con molte sfaccettature, imprevedibile, caotico ma allo stesso tempo efficace nelle sue indagini. Bizzarro al punto da ritardare ad un colloquio per non perdere l’appuntamento con la primavera. Senza contare la storia che è sapientemente spruzzata di un’aura di soprannaturale e di superstizione, un misto tra passato e presente, tra intuizioni e giri a vuoto. Un risvolto della personalità del commissario che ho apprezzato è la capacità di saper accettare gli altri componenti della squadra per quello che sono, con i loro difetti e i loro limiti, lasciando il tempo a ciascuno per esprimere al meglio se stesso. Il risultato è una squadra Anticrimine sgangherata ma a suo modo estremamente efficace, gli spalatori di nuvole.

Editore Einaudi – Pagine 432 – Formato cartaceo – Ebook

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3 pensieri su “Nei boschi eterni – Fred Vargas

  1. Grazie mille per esserti ricordato di me taggandomi. Troppo gentile! Ma cosa più importante, sono contenta che questo libro ti sia piaciuto. È uno dei miei preferiti nella sezione “gialli”. Forse il più bello che abbia letto della Vargas fino adesso. Secondo te è migliore o peggiore di Tempi glaciali?

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    • Era il minimo. Rispetto a tempi glaciali mi sembra che scorra meglio. E l’intreccio della storia è molto articolato, personaggi insospettabili. Belli tutti e due, questo più “sognante” se vuoi e con risvolti della vita personale del commissario che fanno la differenza.

      Piace a 1 persona

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