“In un angolo del continente nordamericano c’è Crosby, nel Maine: un luogo senza importanza che tuttavia, grazie alla sottile lama dello sguardo della Strout, diviene lo specchio di un mondo più ampio. Perché in questo piccolo villaggio affacciato sull’Oceano Atlantico c’è una donna che regge i fili delle storie, e delle vite, di tutti i suoi concittadini. È Olive Kitteridge, un’insegnante in pensione che, con implacabile intelligenza critica, osserva i segni del tempo moltipllcarsi intorno a lei, tanto che poco o nulla le sfugge dell’animo di chi le sta accanto: un vecchio studente che ha smarrito il desiderio di vivere; Christopher, il figlio, tirannizzato dalla sua sensibilità spietata; un marito, Henry, che nella sua stessa fedeltà al matrimonio scopre una benedizione, e una croce. E ancora, le due sorelle Julie e Winnie: la prima, abbandonata sull’altare ma non rassegnata a una vita di rinuncia, sul punto di fuggire ricorderà le parole illuminanti della sua ex insegnante: “Non abbiate paura della vostra fame. Se ne avrete paura, sarete soltanto degli sciocchi qualsiasi”. Con dolore, e con disarmante onestà, in “Olive Kitteridge” si accampano i vari accenti e declinazioni della condizione umana – e i conflitti necessari per fronteggiarli entrambi. E il fragile, sottile miracolo di un’alta pagina di storia della letteratura, regalataci da una delle protagoniste della narrativa americana contemporanea, vincitrice, grazie a questo “romanzo in racconti”, del Premio Pulitzer 2009. “
Quest’autrice mi ha conquistata dalla prima pagina all’ultima. Avevo visto nei mesi scorsi la miniserie televisiva tratta da questo romanzo e avevo paura di annoiarmi rileggendo le vicende vissute. Ho trovato belli entrambi, in televisione ovviamente è stata data importanza ad alcuni aspetti della storia ma leggendo il romanzo vi ho trovato una profondità e una bellezza superiori. L’umanita di Olive e delle situazioni che vive nella sua cittadina mi hanno fatto pensare alle vita di tutti i giorni, alle persone che solitamente incontriamo per strada e che riempiono con la loro presenza le nostre vite. Un normalità sapientemente raccontata, consiglio sia la lettura del libro che la visione della miniserie televisiva. Un autrice che scoprirò ancora con la lettura degli altri suoi romanzi.
Editore Fazi – Pagine 381 – Formato cartaceo – Ebook
Mi piacerebbe leggerla questa scrittrice, ho notato che ne parlano spesso bene. Dicono sia bellissimo “I ragazzi Burgess”.
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Ciao Alessandra, io ho cominciato con questo e devo dire che è un buon inizio, voglio continuare a conoscere questa autrice ne ho sentito parlare molto bene 🙂
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Elena, sei stata provvidenziale: in questi giorni mi stavo proprio interrogando sulla possibilità di leggere Elizabeth Strout, chiedendomi se potesse piacermi e da che libro iniziare. Già il fatto che la protagonista di questo romanzo sia un’ex insegnante mi ha colpito, il tuo articolo mi sa che ha sbloccato la situazione e che mi farà inserire proprio Olive Kitteridge nella mia lista!
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Spero davvero che ti piaccia come è piaciuto a me! Buona lettura cara 🙂
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