“Lady Aileana non ha paura della notte: è nelle pieghe del buio che può compiere la sua missione. Non ha paura degli stretti vicoli di Edimburgo e dei pericoli che vi si annidano: è lì che può trovare le sue prede. Perché Aileana, giovane figlia del marchese di Douglas, nasconde un segreto: se di giorno è una perfetta gentildonna del diciannovesimo secolo, alle prese con gioielli, vestiti e feste scintillanti, di notte è una spietata cacciatrice di fate. Tutto è iniziato un anno prima, la sera del suo debutto in società: la stessa, tragica sera della morte di sua madre, uccisa da un essere soprannaturale. Da allora, Aileana sente dentro di sé una voce selvaggia che la sprona alla vendetta. Da allora, ha intrapreso un duro addestramento per imparare a combattere le fate: creature assetate di sangue che si nutrono dell’energia vitale degli umani. È stato Kiaran, il suo affascinante maestro, a fare di Aileana una guerriera, allenandola alla battaglia. E sarà lui a farle scoprire lo straordinario destino che l’attende. Perché Lady Aileana è l’ultima cacciatrice di un’antica stirpe, l’unica in grado di proteggere l’umanità la notte in cui tutte le fate si risveglieranno. La notte, ormai imminente, del solstizio d’inverno.”
La Scozia è l’ambientazione giusta per questa storia, più esattamente Edimburgo 1844. L’autrice ha creato un personaggio femminile che si muove tra l’alta società alla quale appartiene tra balli per debuttanti e regole rigide che prevedono la presenza di una chaperon per una ragazza per evitare di compromettere la propria reputazione e un mondo di fate crudeli che uccidono gli umani senza pietà per nutrirsi della loro energia che Aileana riesce a fronteggiare grazie alle sue invenzioni( s’intende di meccanica e costruzioni la ragazza! tipo l’ornitottero una macchina volante che richiama nelle sembianze un pipistrello ispirato a schizzi di Leonardo Da Vinci che ho trovato affascinante e che proverei a guidare io stessa se ne avessi la possibilità, ed altri marchingegni non solo per la battaglia ma anche per la casa tipo lanterne che si accendono e che si spengono con uno schiocco delle dita, un servizio da tè automatico, una mano fluttuante di metallo capace di afferrare i libri degli scafali più in alto) ma anche perché lei è l’ultima delle Falconiere, tutte sterminate dalle fate compresa sua madre quando era una bambina.
I personaggi sono tutti ideati molto bene, si sorride anche per qualche scambio di battute, ho trovato spiritoso Gavin (amico d’infanzia di Aileana che ha in serbo una sorpresa) e divertente Dexter, un pixer alato che vive nel guardaroba di Aileana e che và matto per il miele tanto da sembrare ubriaco, sorprendentemente più allegro e chiaccherone del solito quando esagera nel mangiarne, non può fare a meno di rubare oggetti scintillanti e per Aileana, che sente il sapore del potere delle fate, il suo sa di zenzero.
Per quanto mi riguarda ho dovuto leggere qualche capitolo prima di farmi catturare dalla storia e voler continuare a leggere fino alla fine ma mi è piaciuto.
Infine devo ammettere che la copertina la trovo davvero magnifica anche se non ho capito quale sia la connessione con le farfalle e la gabbia, forse è un modo più gentile per raffigurare quello che in effetti Aileana fa armata anche se non di gabbia. E’ il primo di una trilogia e come è in uso ormai al giorno d’oggi il finale è spezzato sul più bello. Buona lettura!
Editore Sperling & Kupfer – Pagine 325 – Formato cartaceo – Ebook
Io con il genere fantasy vado sempre con i piedi di piombo non so mai se mi piace oppure no 🙂
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Ciao Ely, anche a me non piace tutto il fantasy, ne sono attratta ma con cautela, mi deve stimolare la trama ma anche titolo e copertina sono importanti. Poi mi piace moltissimo leggere autrici giovani che non conosco. In questo caso leggerò senz’altro il secondo capitolo della trilogia. Buona serata!
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