“La vita di Violette è uguale a quella di tante bambine. Due fratelli, Jean e Augustin, una madre premurosa, un padre completamente assorbito dal lavoro. Un cane, Javert, conosciuto per caso e amato all’istante. E tante case: la prima a Roma, poi a Parigi, infine a Plouzané, in Bretagna, a pochi metri dal mare, il posto migliore per curare le ferite dei sogni non realizzati.
Le giornate di Violette corrono leggere, come quelle di tanti bambini, tra passeggiate, chiacchiere, giochi e letture. Le notti sono diverse. Perché Violette non dorme, cammina al buio, i piedi scalzi, l’abito celeste. Riempie le ore contando i libri dei genitori, tremilaottocentosettantotto per l’esattezza, sistema tutti i ricordi nel ricordario, per non perderli più.
E ogni giorno guarda il mondo e lo vede cambiare, le persone vanno a una velocità differente, crescono, invecchiano, spariscono. Invece lei rimane sempre la stessa, le stesse mani, lo stesso viso. Perché Violette è la bambina che non c’è. Non è mai nata, è il desiderio perfetto di tutti loro, mamma, papà, Jean e Augustin. Eppure vive, ride, corre, esiste, almeno fino a quando qualcuno continuerà a pensarla.
Sul confine magico che divide la realtà dal sogno, Violette ci racconta il suo mondo con una leggerezza allegra e malinconica, raccogliendo gli attimi, le emozioni e i gesti che nessuno riuscirebbe mai a immaginare.”
Un libro che mi ha sorpreso molto, una favola per adulti a volte malinconica e triste a volte simpatica e sorridente. Essendo figlia unica mi sono immaginata spesso come potesse essere avere un fratello o una sorella, da piccola a volte me li immaginavo accanto, mentre giocavo o leggevo e mi ha piacevolmente colpito Violette come personaggio di questa storia. I suoi pensieri e i suoi desideri veri e sinceri. Una famiglia come tante che nasconde nel cuore un desiderio e ognuno lo visualizza a modo suo, Violette…
Leggendo queste pagine vi troverete immersi in un’atmosfera quasi magica, ognuno dei personaggi si rivolgerà a Violette con il suo cuore e troverà un’amica, una figlia, una sorella capace di capire e amare in profondità ognuno di loro…
Un libro che vi consiglio vivamente, che mi ha regalato una piacevole sensazione malinconica anche quando la storia finisce.
Editore Piemme – Pagine 182 – Formato cartaceo – Ebook
Ma non si può chiamare un cane Javert! Mi sono immaginato l’ispettore (o commissario che fosse) de “I miserabili”… Vabbè, non volevo fare una polemica, scusa Elena… Buona giornata! 😉
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Tranquillo non è una polemica e a me Javert piace 😛
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Beh, anche a me, ma leggere che si trattava di un cane… Buona giornata Elena! 😉
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Quindi la storia oscilla tra realtà e immaginazione 🙂 Interessante!
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Si è davvero ben raccontata, mi è piaciuto moltissimo
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Wow! Dai sempre ottimi consigli… Oppure sei tu che rendi i libri più i teressanti! Bravissima!:)
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Grazie cara Nico, sono felice che ti piacciano i miei consigli 🙂
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Poichè come ssi vivo in Bulgaria ancora per qualche mese, non ho potuto darti riscontro perchè non ho potuto ancora leggere molto.. Ma mi riprometto di farlo appena torneremo in Italia dove tra le altre cose avró oltre che la disponibilità dei libri, anche più tempo per leggere. A presto!
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Mi sembra molto piacevole come lettura.
Grazie per la proposta Elena.
Luna
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Ti piacerà ne sono sicura! ❤
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Bene!
Io ti aspetto nel mio nuovo post.
Vediamo che ne pensi 🙂
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Ciao 🙂 …
Questo devo leggerlo, il faut! 😉
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Vedrai ti piacerà 🙂
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Mi incuriosisce molto questa storia, sospesa tra sogno, desiderio e realtà. Lo cercherò in libreria! Grazie del suggerimento 🙂
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Ciao Alessandra, benvenuta!
Devo dire che è il primo libro di questo autore che leggo e mi è piaciuto molto! A presto e se lo leggi fammi sapere il tuo parere, sono curiosa! 🙂
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