“Tutto inizia con un regalo a sorpresa: un dolce, trovato sull’uscio di casa insieme a un biglietto anonimo – “Spero che vi piaccia” – e a uno strano lievito da usare secondo le istruzioni fornite e poi condividere con amici e vicini. Un dono che va dritto al cuore, come fa sempre la gentilezza inaspettata. E così, uno dopo l’altro, gli abitanti di un’intera città s’improvvisano pasticcieri, conquistati da quell’insolita “catena” avviata da chissà chi. Spezzarla non porta sfortuna, se non quella di perdersi l’opportunità di nuove amicizie: perché dietro ogni porta si nasconde una storia da scoprire. Come quella di Julia, che si è chiusa in se stessa dopo un grande dolore di cui non riesce nemmeno a parlare. O quella di Hannah, che non sa che fare della vita dopo la fine del suo matrimonio. O ancora, quella di Madeline, che per qualche motivo inspiegabile ha deciso di ricominciare da quella piccola città, dove ha aperto una sala da tè: un angolo accogliente in cui dispensa le delizie della sua cucina, accompagnate da infusi fragranti. Certo, non sempre cuori infranti e occasioni perdute si possono aggiustare come un piatto a cui manca un po’ di sale: a volte, nella vita è necessario ripartire da zero. Ma imparare ad aprire il proprio cuore è già un ottimo inizio.”
Vi è mai capitato di leggere le prime quattro pagine e sapere già che il libro vi piacerà? Questo è proprio quello che è capitato a me. La mia prima sensazione si è infatti rivelata giusta, mi è piaciuto davvero e vorrei che ci fosse un seguito per ritrovare ancora le tre protagoniste Julia, Hannah e Madeline con la loro amicizia che si sviluppa piano piano anche se in realtà è tutta una cittadina, Avalon, ad essere protagonista. Mi sono piaciuti i dialoghi, mi è piaciuto come sono state affrontate le vicende delle tre protagoniste con intelligenza e forte sensibilità, mi sono piaciuti i vari personaggi che si affacciano mano a mano che il lievito si allarga come un blob per tutte le case, uffici, scuole. Tutti si ritrovano a cucinare anche chi non lo faceva più o chi non lo aveva mai fatto, la cucina come balsamo per la mente sia per chi impasta che per chi mangia. E’ un libro che mi ha commosso ma anche fatto sorridere, insomma un libro che mi ha fatto star bene e trascorrere delle ore piacevoli. L’unico appunto che posso trovare è nel titolo che secondo me non è in linea con la trama. Ultima nota che ho trovato dopo il finale: un piccolo ricettario contenente oltre la creazione del lievito madre per il pane dell’amicizia anche ricette di biscotti, brownie e pancake. Consigliato non solo alle cuoche/i. Buone letture.
Editore Piemme – Pagine 459 – Formato cartaceo – Ebook
Ciao,
la tua recensione mi ha incuriosita e questo romanzo è finito in wish-list!😊
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Ciao, sono contenta perchè mi è davvero piaciuto molto!
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Io l’ho letto è mi è piaciuto tantissimo davvero, lo consiglio proprio da leggere in questo inverno con una buona tazza di te caldo e una coperta sulle gambe! Grazie Sabrina!
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Ciao Ely, si, è uno di quei libri che avrei voluto continuasse ancora, ancora e ancora.
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