Un capitolo della storia morale d’Irlanda: “Gente di Dublino” è la spietata e nichilistica radiografia di una città, del suo ambiente e dei suoi abitanti. Quindici racconti brevi. Quindici schizzi esistenziali. Storie in equilibrio fra elemento realistico e simbolico che mescolano angoscia e disperazione. Epifanie, rivelazioni di una verità tragica, ma anche comica.
Il messaggio di Joyce è netto: i valori della società borghese sono anti-umani. Ci relegano a un’esistenza di cartone in cui il potere di scelta sul nostro destino è nullo.
Joyce fotografa con spietata durezza il cambiamento dei valori della società in senso moderno e lo fa ponendo al centro della sua attenzione non già il derelitto o l’emarginato, bensì il semplice uomo medio, il popolo comune che tutti i giorni riempie le strade e le case di Dublino, la sua città. I personaggi che egli descrive sono squallidi estratti della middle class di inizio secolo, che si muovono ciecamente nei gorghi di un’esistenza monotona, circolare, chiusa; agiscono solo all’interno delle regole della consuetudine, non sanno scegliere, non comprendono disegni più grandi della loro quotidianità, non provano passioni. Sono, a tutti gli effetti, morti.
I racconti spaziano ampiamente fra tutti gli aspetti della vita sociale della Dublino del tempo (politica, religione, morale, famiglia), ma il tema della morte è sempre presente, anche quando non trattato in maniera esplicita..
Colpisce la sensibilità con cui Joyce scandaglia i meccanismi umani e risale alla fonte stessa dell’alienazione moderna. Un’opera fondamentale per la comprensione di un’epoca di cui siamo, nel bene e nel male, figli.
Appena finisci di leggerlo, capisci che qualcosa nella tua vita è cambiato. Alla fine dei quindici racconti che la compongono ti chiedi quanto abbia senso continuare a guardare la realtà con la solita semplice, troppo spesso consueta noncuranza. Le domande che ti sei sempre posto e hai imparato a calmare ora emergono e acquistano un nuovo significato. Ora ti senti compreso quando rifletti su quanto la vita è finta e artificiale, su quanto è ingiusto che le regole contino più delle persone, su quanto a nessuno importi il lato umano delle cose.
Editore Insolito Libro – Pagine 235 – Formato cartaceo – Ebook