“Alicia, insegnante precaria, si è trasferita a Toledo per un incarico temporaneo. A centinaia di chilometri di distanza dal marito, in una cittadina medievale ricca di fascino e di mistero, si prende una pausa dalla sua vita e si immerge nella nuova situazione. Fra i suoi allievi c’è una vittima di bullismo, conosce un poliziotto e forse se ne innamora. Lui le racconta quante cose succedono in quella città, quante ingiustizie, quanta rabbia, quanta corruzione: tutti hanno qualcosa da nascondere, persino lui. E anche Alicia, che adesso ha una relazione extraconiugale. E anche qualcun altro, un uomo misterioso che di notte gira per la città alla ricerca di vecchi graffiti sui muri che raccontano una storia d’amore che sopravvive al tempo…”Avevo letto il primo libro di Eloy Moreno perché mi aveva incuriosito la sua storia: si era autopromosso in tutti i modi fino a quando anche le grandi case editrici si erano accorti di lui e avevano pubblicato il suo romanzo , con grande successo per di più!
Inoltre avevo ricevuto una sua mail che mi chiedeva il parere sul libro. Pur scettica gli risposi e lui rispose a me ringraziandomi per la piccola rece sul mio blog! Che dire: avevo trovato simpatico questo modo di approcciare soprattutto perché era “onesto” ,almeno io avevo avuto questa impressione.
Il libro mi era piaciuto soprattutto perché era scritto bene . Trama scorrevole e carina, senza pretese, per carità, ma era stata una lettura gradevole.
Anche per questo suo secondo romanzo l’approccio è stato piacevolmente curioso. Mi ha contattato direttamente la casa editrice Corbaccio per chiedermi se ero disposta a leggere questo libro e a mandar loro la recensione.
Così ho fatto ritrovandomi tra le mani uno scritto che ho letto in brevissimo tempo.
Confermo le sue capacità narrative : lo stile sempre scorrevole, non particolarmente ricercato ma chiaro e intelligente.
In questo romanzo c’è un po’ di ognuno di noi, impossibile non ritrovarsi tra le righe.
Eloy ha dato voce alle persone “normali” e le ha inserite nel romanzo anche solo come comparse : in poche righe troviamo la società che ci circonda. C’è il padre di famiglia che per la crisi ha perso il lavoro, c’è la madre che non dorme perché ha il bimbo con la tosse, c’è chi trova il posto di lavoro per le conoscenze e non si fa scrupoli e chi invece se li fa…
C’è il poliziotto corrotto, la moglie innamorata del marito ma che lo tradisce, c’è il politico trafficone, insomma tanti anche i luoghi comuni che contribuiscono alla storia, in rappresentanza di quello che è , in effetti, la vita reale.
Si parla però soprattutto di segreti , che, i principali protagonisti , cercano di gestire , sperando di non ferire nessuno , nemmeno se stessi…
La storia ruota intorno ad Alicia, insegnante, costretta per una supplenza, a vivere un mese lontano da casa e da suo marito .La sua destinazione è Toledo, dove, ospite da una zia , con la sua piccola figlia, si ritroverà in situazioni nuove , catturata da luoghi e persone cambiando così il suo modo di vedere la vita. Alicia ,per caso ,incontra Marcos, poliziotto senza scrupoli morali e dalla vita poco chiara e rimane affascinata dalla sua personalità rischiando di scardinare le sue regole e il suo buon senso.
Ma non sono solo loro il centro dell’attenzione di questo romanzo. Eloy racconta , mi è sembrato quasi con rabbia, la negatività della nostra società : bullismo, pedofilia, corruzione,crisi politica. Argomenti gestiti, secondo me, in modo un po’ superficiale e frettoloso , teso , più a servire come “supporto” ai due protagonisti che per diventare un argomento importante da approfondire e denunciare.
A tutto questo fa da sfondo la città di Toledo che assume toni misteriosi e affascinanti grazie anche alle leggende e ai rimandi storici narrati.
Alicia si perderà anche tra le strette vie inseguendo una leggenda e un uomo misterioso che diventa il protagonista della notte tra i vicoli bui della città.
Ho intravisto un po’ di “stile Zafon” , scrittore ripetitivo e monotono , che non amo (eccetto il suo libro “L’ombra del vento”) ma ho pensato che quel tocco di magia, leggermente “gotico” , faccia parte della cultura letteraria spagnola e ho scusato a Eloy questa “atmosfera” che è servita per raccontare una storia parallela ,di cui, solo alla fine si comprenderà il senso.
Un libro forse un po’ confuso per i tanti, troppi, argomenti solo accennati.
Non ci si perde per la trama ma per i pensieri, le considerazioni che sorgono spontanei durante la lettura ma che sfumano perché nel frattempo la scena è già cambiata.
Se devo fare un appunto è proprio questo: ti concentri su un’immagine, un concetto e la storia ti sta già portando da un’altra parte o ,perlomeno, ho avuto questa impressione .
Inoltre anche il titolo non l’ho trovato adatto : trovo perfetto quello spagnolo :
“Lo que encontrè bajo el sofà” : “Quello che ho trovato sotto al divano”.
Il tema del libro è : nascondere i segreti e infatti viene riportato questo modo di dire che è l’equivalente del più conosciuto “avere gli scheletri negli armadi” .
“Laura si asciugò gli occhi con vari fazzoletti di carta.
Uno le cadde per terra e, dopo un’occhiata di complicità, lei lo spinse con il piede sotto al divano.
“li sotto spariscono tantissimi segreti”
L’immagine della copertina rimanda allo stile del primo romanzo di Eloy Moreno: tinte calde, “seppiate”, raffinate ed eleganti perfette per evocare l’atmosfera del romanzo che è attuale ma con uno sguardo verso il passato che non ci abbandona mai e che a volte condiziona in modo totale le nostre vite senza che non ce ne rendiamo conto.
ecco per voi un breve incipit de :
LUNGO LE STRADE DELLA NOSTRA VITA
Mano e filo si separano e, in un istante, il palloncino comincia a cadere verso il cielo. E’ una caduta lenta e nello stesso tempo irrimediabile. irrimediabile non perché sia impossibile acchiapparlo, ma perché noi -gli adulti- non ci proviamo neppure , solo i bambini lo fanno.
Loro malgrado stringano le dita e non sentano più il cordino che tratteneva la loro fantasia, continuano a sperarci.
Corrono, saltano, urlano… indicano quel punto che lentamente sparisce in un blu che abbraccia tutto. Adulto e bambino guardano la stessa scena ma lo sguardo è diverso. I bambini pensano che il vento riporterà il palloncino, che un uccello lo prenderà con il becco o, che magari con un po’ di fortuna, un altro bambino sporgerà la mano dal finestrino di un aereo e lo afferrerà al volo. Noi adulti no, noi sappiamo che se ne è andato, come succede ai ricordi lungo la vitall’innocenza degli anni, alle lacrime nelle decisioni.
Editore Corbaccio – Pagine 378 – Formato cartaceo – Ebook
Mi piace.
Mi piace la trama e mi piace l’autopromozione dell’autore. Testardo, caparbio e con tanto entusiasmo!Messo in lista.
Grazie mille!
"Mi piace""Mi piace"
Hai ragione sono stati proprio questi motivi ad incuriosirmi. Un libro leggero , senza pretese ma gradevole e scorrevole!!! Fammi sapere se ti è piaciuto !! A presto
"Mi piace""Mi piace"
Piace anche a me!!!! Lo stile Zafon come dici tu Robi a me affascina e sicuramente entrerà nella mia lunga lista di libri da leggere, con questo blog e con tutti i vostri consigli c’è da perdersi! Baci
"Mi piace""Mi piace"
Giusto ely : questo blog aggiunge idee ” libresche” a quelle ( tante) che già abbiamo !! È un mondo stupendo nel quale è bellissimo tuffarsi! Ancora complimenti per questa tua idea !!! Un abbraccio ( di zafon però salvo solo ” l’ ombra del vento” … Gli altri libri : così cosà)
"Mi piace""Mi piace"
mi piace ely! si!
"Mi piace""Mi piace"
Confermo !
"Mi piace""Mi piace"