“Davide ha nove anni e proprio non ne vuole sapere di andare a comprare le cose per la scuola, la mamma insiste e quel banale tragitto tra l’abitazione e il negozio si rivelerà fatale. In coma, tra il sonno e la veglia in cui è costretto, Davide sente e “vede” le persone distraendosi con le storie degli altri: storie di ospedale, di chiacchiere in corsia, di infermiere e lotte fra medici, come quel “dottore antipatico” che tenterà l’impossibile per salvarlo. Un legame speciale fatto di empatia e sensazioni destinate a durare si formerà fra il medico e il ragazzino: eppure il primo è un uomo schivo, scorbutico, un dio nel proprio lavoro ma incapace di gestire ogni genere di rapporti umani; l’altro è pieno di vita ma immobile su un letto. Una storia intensa e commovente con la più positiva delle morali: “chi guarisce il prossimo guarisce sé stesso.”
Questo libro l’ho scoperto per caso, ho comperato l’ultimo romanzo su Jane Austen che l’autrice a scritto e ho guardato, come faccio di solito, gli altri volumi che aveva pubblicato. E’ stato amore a prima vista, di solito non mi piace leggere di malattie, traumi e ospedali, ma l’approccio che l’autrice ha dato nello scrivere questo romanzo mi ha toccato il cuore. Davide è il ragazzino che si trova in coma e il dottore scorbutico è il grande mago che lo salva, un mago però antipatico e senza affetti, così sembra…. Ma Davide saprà raschiare sotto la pelle del dottor Bozzi e troverà un uomo solo, bisognoso d’amore e d’affetto e insicuro dei suoi sentimenti…. Un bellissimo libro che racconta l’esperienza del dolore e del coma che rimane sempre per tutti un mistero, ma anche dei rapporti esclusivi e speciali che inevitabilmente si instaurano tra paziente e staff medico e infermieristico. Nonostante la situazione sia drammatica, sorriderete, riderete e piangerete. Un romanzo davvero singolare!
Editore Fazi – Pagine 250 – Formato cartaceo – Ebook
anche a me non piace leggere di malattie ed ospedali, meno ancora quando si parla di bambini. ma se mi dici così, quasi quasi. … buona domenica, un bacio grande
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Monica devo essere sincera, sin dalle prime righe si capisce la storia avrà un lieto fine ma è davvero ben articolata e si gusta fino all’ultima parola! Un bacione e buona domenica!
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ho già visto in giro questo libro e mi incuriosisce…..ho lasciato un commento al g.a. ma non è apparso….c’è la moderazione commenti?
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E’ molto bello io te lo consiglio di cuore! Un bacione
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ho letto anche io questo libro, in un soffio, mi è piaciuto tanto, anche qualche lacrimuccia ha fatto capolino…
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Simo, lacrimucce no ma però commuove ed è davvero molto bello! Baci
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Ciao Ely, grazie della recensione. Il mondo ospedaliero è un mondo difficile da vivere, da leggere e da raccontare. E quando ci si riesce, viene fuori un gioiellino. Mi ha incuriosito molto il titolo del libro…sono le mani che servono negli ospedali di tutto il mondo. Magari tornando in Italia lo cercherò tra gli scaffali!
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Ciao Miriam, vedrai leggendolo non ti troverai delusa, è un libro che scrive e descrive il dolore e la sofferenza, l’autrice è un’infermiera di sala operatoria e conosce bene tutte queste dinamiche, ma descrive altrettanto bene i legamie l’umanità che tocca ogni personaggio.
Buona serata!
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Hai detto bene, anche a me non piace molto leggere di malattie, traumi o ospedali, però hai descritto questo libro in modo molto interessante … penso che potrei dargli una possibilità 😉
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Si Francesca secondo me è un libro che va letto, tratta con dolcezza, a volte leggerezza alcuni aspetti della degenza ospedaliera senza che perdano di intensità e di importanza, un libro davvero molto bello! 🙂
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