“Nella cucina del portone dei Valentini, la grande casa comune dove vive tutta la famiglia, si sente forte l’odore di cipolla, aglio ed erbe aromatiche. C’è sempre qualcosa sul fuoco, ma sfamare tre bambini con un papà lontano a volte è un’impresa, ed è così che uno di loro, il piccolo Mario di quattro anni, ha l’occasione di cambiare vita, vincendo suo malgrado il biglietto d’ingresso per un futuro migliore. Sono gli anni Cinquanta a Collemare, un villaggio abruzzese arroccato sugli Appennini, quando Mario lascia il nido insieme allo zio, un prete giramondo dal cuore grande. Ancora non sa che seguire don Ruggero, anche sotto la strettissima sorveglianza della perpetua Ercolina, significherà spalancare gli occhi su un mondo meraviglioso, dove lo aspettano avventure straordinarie: se prima, a casa, giocava con un pallone di carta e spago – ai piedi le sue ciocie fatte di stracci – adesso Mario porta scarpe e calze di prima qualità, sfreccia in automobile per le strette strade di montagna dell’Abruzzo e ha addirittura il permesso di aiutare lo zio a montare le pellicole dei cinema di paese. E tra le prime lezioni di politica da un garibaldino d’eccezione e una gara di coltelli con una principessa molto diversa da quelle delle favole, Mario imparerà in fretta che non bastano un pacchetto di sigarette e un chewing-gum per diventare davvero grandi. Quando il pane era buono è il racconto commovente e spassoso di un ragazzino che diventa uomo, e attraverso la sua voce è capace di trasformare la storia personale in memoria condivisa. Per ricordarci l’Italia che ha fatto di noi quello che siamo. “
La copertina qui mi ha conquistato, questi due bambini che volano nell’aria leggeri e spensierati… Ho subito pensato alle altalene in oratorio quando da piccoli facevamo la fila per poterci salire. Un libro autobiografico che mi è piaciuto tantissimo. Se potessi dare un voto per me sarebbe un bell’otto pieno signor Valentini. Ho riso davanti alle tante marachelle che Mario e i suoi amici combinavano in chiesa e fuori. Dai racconti che sono descritti ho rivissuto le avventure che mio padre ha avuto nella sua infanzia povera, magari non proprio come l’autore che in fondo è stato fortunato con lo zio Don Ruggero, ma il divertimento sano e senza fronzoli quello è proprio uguale. Mi sono anche commossa davanti ad una povertà vera e vissuta con tanta dignità. Mi sono immedesimata nella mamma di Mario che avendo il marito lontato è costretta a lasciare andare il figlio maggiore per cercargli una sistemazione migliore, che lo aiuti a crescere e a mangiare. Un libro che consiglio a tutti. Ai miei figli per capire che quello che il loro nonno racconta non è una favola, ai miei coetanei che rivivono i racconti del dopoguerra dei loro genitori e a tutti per rilassarsi con una lettura, sana divertente e vera.
Editore Rizzoli – Pagine 400 – Formato cartaceo
Grazie per averlo condiviso con noi. Penso che piacerà anche a me..,prendo nota, Mimma
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E’ davvero un buon libro, vedrai! Fammi sapere se ti è piaciuto! Un bacione!
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prendo nota anch’io!
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E’ davvero un libro piacevole, poi mi dirai! Buona serata!
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Ci ha davvero incuriosito questo titolo!!
Recuperare un po’ della storia delle nostre radici, non può che farci bene…
Buonanotte Ely, un bacione
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Leggerlo mi ha fatto ricordare le avventure del mio papà, bello, divertente e vero! Un bacione ragazze!
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Questi racconti di vita vera, in un’Italia come quella che mi racconta mio nonno, mi hanno sempre affascinato. Grazie del consiglio, questo lo cerco al prossimo passaggio in biblioteca 😉
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Francy poi mi fai sapere se ti è piaciuto, io mi sono divertita a leggerlo e mi ha fatto anche riflettere 🙂 Baci
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